CANONICA DELLA CHIESA DI SAN TOMMASO
Andrea Vici 1770-1773
Edificio di quattro piani affacciato sulla piazza del Comune, la struttura, rigidamente simmetrica, rappresenta il compendio del primo vocabolario stilistico del giovane architetto. L’interno, ravvivato dalla luminosa scala aperta, è intessuto di fitte nervature che si trasformano in movimentate cornici e lesene lungo le pareti.
Girolamo Vici, trasferito da pochi anni dalla chiesa di San Pietro Foriporta di Osimo alla parrocchiale di Offagna, cerca di approfittare della presenza del fratello Andrea (allievo del Vanvitelli), allora occupato nella costruzione del monastero delle Salesiane di Offagna, per poter ricostruire la casa parrocchiale, da lui considerata piccola, scomoda e distante dalla sua chiesa.
L’edificio composto di quattro piani, di cui gli ultimi due affacciati sulla piazza del Comune, si presenta come un compatto parallelepipedo chiuso da un pesante cornicione, a cui fa da contraltare l’agile motivo degli spigoli arrotondati. La facciata è tripartita simmetricamente da una coppia di paraste a conci sovrapposti che terminano sulla linea di gronda con due semplici capitelli.
La regolarità delle aperture è vivacizzata dall’uso di due toni del cotto (ancora oggi visibili): quello più chiaro a creare delle specchiature intorno alle finestre, quello più scuro a mettere in risalto gli elementi decorativi. La forte pendenza del terreno ha offerto la possibilità di creare ampi sotterranei per la lavorazione e conservazione del vino e di altri generi alimentari. La semplice strutturazione interna, basata sulla simmetria degli ambienti equamente distribuiti ai lati dell’ingresso caratterizzato da un vano di forma ellittica, è ravvivata dalla luminosa scala aperta.
Adattamento dal testo originale di Angela Montironi
Disegni da Archivio Busiri Vici, Roma