80 anni fa il 17 luglio 1944, un giorno prima di Ancona, Offagna veniva liberata dalle truppe tedesche ad opera dei soldati del II Corpo d’Armata Polacco guidato dal Gen. Anders, dopo 10 giorni di sanguinosi combattimenti per la conquista del Monte della Crescia.
Il Monte della Crescia (nelle operazioni militari definito quota 360), collocato sul confine tra i comuni di Osimo ed Offagna, strategico per la presa di Ancona e del suo porto, fu teatro di una sanguinosa battaglia, certamente la più cruenta tra quelle combattute per liberare il capoluogo di regione.
Merita di essere ricordato che in quei giorni Offagna, miracolosamente risparmiata dai bombardamenti, ospitava un gran numero di sfollati da Ancona (almeno pari se non superiore al numero dei residenti), fuggiti a causa dei bombardamenti subiti dalla Città nelle settimane precedenti e che ad Offagna trovarono non soltanto rifugio ma accoglienza e solidarietà da parte della popolazione residente.
Per commemorare questa importante ricorrenza, per non dimenticare gli orrori di quella guerra e nella condanna di tutte le guerre, il Comune di Offagna ed il Polo Museale organizzano, in collaborazione con il Consolato di Polonia delle Marche e con il patrocinio della Regione Marche, due significative mostre fotografiche ed un convegno che si terrà domenica 3 Novembre, giorno di chiusura delle esposizioni temporanee in concomitanza delle celebrazioni per la Festa del IV Novembre.
L’apertura delle mostre avverrà il 27 Ottobre 2024 alle ore 17.00 ad Offagna presso il “Museo della Liberazione di Ancona” e si svilupperanno in un percorso itinerante fino al 3 novembre.
– Mostra “Il Generale dalla Terra Inumana” a 80 Anni del Passaggio del 2° Corpo Polacco nelle Marche
promossa da POLOVERS in collaborazione con il Consolato Onorario di Polonia nelle Marche, l’AIPNM, l’ANCR ,la Scuola di Lingua e Cultura Polacca Anders.
– Mostra fotografica “LE MARCHE IN GUERRA”
Promossa dalla Regione Marche in collaborazione con prestigiosi istituti londinesi di storia (Imperial War Museum e Polish Institute and Sikorski Muzeum).